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Tempo di svegliarsi

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Il giorno è stato gonfio 

di scrosci di pioggia,

la notte cala senza 

nessun pomeriggio e

come acqua ad acqua si mescola

nella vasca del tempo e

la riempie. Brilla di riflessi leggeri

che tra le colonne emette e spande

sino al soffitto delle terme

romane l’incenso arabe fragranze. 

E ogni riflesso è l’illusione

di un’ora che inebria me,

essere del tempo

e del tempo a un tempo

me illude e me ne priva. 

Emergi dall’ombra anche tu, 

Alike, 

prima che tutto sia finito

e si riveli al sognatore

il turpe inganno 

e l’inconsistente condizione. 

Lasciami credere per un attimo

a un Dio benevolo

che abbia scelto tra le tante

cave un masso vivo

dove la tua figura già intuiva

e abbia dato mani

all’amorosa opra

per dare forma

a Bellezza gloriosa

e porti infine qui, 

a me davanti, 

solo per concedermi

un istante di stupore. 

Lascia che io creda veri

i tuoi cocenti sguardi

e le curve sublimi

che dai seni discendon

verso i fianchi

Perche’ poi nulla, 

arriva il tempo di svegliarsi.

A me tendi Alike 

La morbida mano

E qualcosa dici senza muover labbra 

Ma gia’ pesanti mi si fan le palpebre

Nel sogno

E si chiudon gli occhi

Per aprirsi di nuovo di là,

Da qualche parte della follia 

Che vogliam reale ed ecco 

Il freddo torna e il buio

E son solo. 

Ridatemi il sogno dell'illusione

E non il sonno dell’illuso

che vita dite. 


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